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Lupi di lago

Testo e Musica: Federico Bergonzoni

I pescatori vanno all’osteria come si va alla deriva
E restano aggrappati al bancone come sulla battigia
Si arenano le alghe e i rifiuti che la corrente porta a riva
Con le voci bruciate dal vento e dall’acquaragia.

Non abbiamo la sete di avventura di un grande navigatore
Perché vediamo da sempre un orizzonte troppo vicino
Noi che siamo condannati a vivere dentro a un catino
che ci sentiamo figli senza colpe di un mare minore.

Si è fermato il tempo fra i banchi di pesce del mercato
Come nelle domeniche immobili non passano le ore
Con il sole che asciuga le lenzuola c’è odore di bucato
Nelle botti il vino riposa per le sbronze future.

Non siamo mica lupi di mare noi siamo lupi di lago
E qui il re degli abissi non è di certo lo squalo
Ma il luccio dalle squame d’argento e dalla testa di drago
Che passa in cerca di una preda da mettere al palo.

Per orientarci non abbiamo bisogno della stella polare
E neanche della luce ammiccante dell’occhio del faro
Ci basta soltanto l’insegna del bar trattoria da Alvaro
Per sapere il punto esatto in cui possiamo attraccare.

E a volte seguiamo il profumo delle belle straniere
Che prendono il sole distese sopra al loro pattino
Ci sembrano frutti proibiti così algide ed altere
Quando sorridono di striscio sotto il loro cappellino.

Scende il vento dai boschi di faggio lungo invisibili vie
Si allaccia in valzer di brividi alle nasse e alle reti
S’insinua furtivo nei vicoli stretti fa tintinnare le sartie
Risale s’impenna frusciando fra gli ulivi e i vigneti.

Andremo tutti in processione alla Madonna del monte
Ci pentiremo dei nostri peccati chiederemo l’assoluzione
Le porteremo in dono grano e pesce come segno di devozione
Perché ci protegga dalla fame e dalla cattiva sorte.

Ne abbiamo anche noi di storie che ci piace raccontare
Storie che l’acqua del lago tramanda come cantilene
Forse non hanno lo stesso sapore di quelle di mare
Ma anche noi una volta abbiam sentito cantar le sirene.

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